eCommerce checkout: come migliorare il processo di pagamento con 5+1 tattiche

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Samuele Cottone

Samuele Cottone

Ho lavorato in multinazionali, startup e PMI, gestendo team composti da decine di persone con un unico obiettivo: portare crescita sostenibile. Diverse esperienze e settori mi hanno permesso di acquisire un approccio specialistico e al contempo una visione olistica. Mi hanno permesso di diventare un Full Stack Marketer (a tempo pieno).
Samuele Cottone

Samuele Cottone

Ho lavorato in multinazionali, startup e PMI, gestendo team composti da decine di persone con un unico obiettivo: portare crescita sostenibile. Diverse esperienze e settori mi hanno permesso di acquisire un approccio specialistico e al contempo una visione olistica. Mi hanno permesso di diventare un Full Stack Marketer (a tempo pieno).

Il 20% degli utenti non termina il proprio acquisto perchè il processo di pagamento è lungo e complesso. 

Cosa influisce negativamente su questa statistica?

Un fattore su tutti, come dimostrano diversi studi, il numero dei campi da compilare. 

Se ci pensi, è abbastanza logico.

La maggior parte del traffico arriva da mobile e districarsi tra moduli e tastiere con touch non sempre ottimali, è complicato. 

In questo articolo ti parlo di alcune tattiche (in particolare 5+1) per migliorare l’eCommerce Checkout, ed in particolare tutto ciò che ruota intorno al processo di pagamento.

Se sei qui per la prima volta, questo è il 1° sito in Italia sul Full Stack Marketing. 

Condividiamo l’approccio olistico al marketing, per portare te ed il tuo business ad un livello superiore, prosperando nel disordine del mondo attuale. 

Ti servono i giusti consigli per diventare un Full Stack Marketer?

Tattica # 1: unifica i campi 

La prima tattica che posso consigliarti è quella di ridurre il più possibile i campi che richiedi di compilare.

Ad esempio potresti unificare i campi “nome” e “cognome” in un unico campo “nome completo”.

Ciò significa meno tempo da impiegare per gli utenti e maggior velocità di completamento del processo di checkout.

A questo aggiungo che, per esperienza, gli utenti (che poi siamo tutti noi) tendono a digitare il nome completo nel campo del nome.

Perchè non facilitarli, quindi? 


Tattica # 2: nascondi i campi residurali


La seconda tattica per rendere il tuo checkout a prova di pigro è quello di nascondere i campi che vengono utilizzati da una percentuale minore di persone.

Quali?

Ad esempio i campi della “riga 2 dell’indirizzo” quelli della “società” e del “coupon”.

Questa tipologia di campi vengono utilizzati solo da chi effettivamente a un indirizzo di fatturazione diverso da quello dove vuole ricevere il prodotto. 

O ancora, possiede una società e vuol ricevere fattura. Oppure, in ultimo, vuole applicare un coupon.

Su quest’ultimo esempio del coupon ci torniamo tra poco. 

Tattica # 3: utilizza i coupon e codici sconto tramite link URL



Con la terza tattica voglio parlarti dei coupon, grande strumento utilizzato per invogliare all’acquisto e al ri-acquisto. 

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Spesso capità che gli utenti non riescano ad inserirlo. Vuoi perchè non vedono il campo all’interno del checkout perchè poco avvezzi agli acquisti online, vuoi perchè effettivamente sto-benedetto-campo-coupon risulta poco visibile. 

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Ti consiglio quindi, nei limiti del possibile, di inserire nelle tue comunicazioni (email, advertising, sms) un link che se cliccato inserisca automaticamente il coupon una volta che l’utente arriva al checkout. 

Tattica # 4: utilizza il rilevamento automatico

Ebbene si, perchè far sforzare le persone a scrivere città, stato e CAP, se possiamo compilare questi campi in automatico?

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Ricorda: bisogna eliminare più frizioni – negative – possibile.

Cosa intendo con frizioni negative?

Ci sono due tipologie di frizioni, in questo caso all’acquisto.
Prima di tutto, ti dico che per frizioni intendo qualsiasi cosa possa rallentare, limitare o fermare un processo, un flusso.
Nel nostro caso il flusso che porta un utente da atterrare sul sito fino ad acquistare dall’ eCommerce.

Tornando alle frizioni, per frizione negativa intendo tutto ciò che potrebbe limitare – senza apparente motivi strategici – questo flusso. 

Le frizioni positive, invece, sono quelle che inseriamo appositamente per far fare “uno sforzo in più” ai nostri utenti, perchè vogliamo solo persone “motivate” o, come si dice in gergo, “qualificate”. 

La tattica #3 per migliorare il processo di pagamento di un eCommerce quindi è: utilizza il rilevamento automatico di città, Stato e del CAP per i tuoi utenti. 

Oltre a ridurre il numero di campi modulo necessari, questa funzione elimina potenziali errori di battitura nei nomi delle città e aiuta gli utenti a evitare di scorrere lunghi menu a discesa di Stato.

Da leggere: Migliorare i tassi di aggiunta al carrello del tuo eCommerce

Da leggere: Come migliorare l’average order value del tuo eCommerce

Tattica # 5: nascondi i campi per l’indirizzo di fatturazione separato

Quante volte ti capita (si, dico a te, proprio a te…) di inserire un indirizzo di fatturazione diverso da quello di spedizione?

Sii sincero!

Poche volte!

Inserisci quindi una casella preselezionata di default con “Indirizzo di spedizione e fatturazione sono gli stessi”.

In questo modo velocizzi il processo e nascondi i campi non necessari, che potrebbero “rovinare” l’esperienza d’uso del checkout.

Se gli utenti sono interessati  invece ad avere due indirizzi diversi per spedizione e fatturazione, gli basta deselezionare la casella e i campi magicamente appariranno.

Semplice ed efficace, garantito.

Tattica # 6: chiedi di creare un account al momento giusto per ottimizzare l’eCommerce Checkout


Ti è mai capitato che il processo di pagamento di un eCommerce in cui hai acquistato inizi con “Crea un account per procedere”, e prosegua con 11243 campi da compilare? 

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Il numero è indicativo per esagerare il concetto, eh! Se hai davvero 11243 campi da compilare nel tuo eCommerce non basteranno i miei consigli, serve un esorcista 🙂

A me è capitato tante volte e posso dirti che per quanto possiamo essere motivati, un pò questa cosa scoraggia.

Cosa fare quindi?

Inseriamo nel momento giusto dell’esperienza d’acquisto la possibilità (non la richiesta, non deve essere obbligatorio) di creare un account.

E la inseriamo nella fase di conferma dell’ordine. Non all’inizio della procedura di pagamento.

Perchè?

Perchè gli utenti avranno già compilato  le informazioni utili nei passaggi precedenti e creare semplicemente una password sarà un gioco da ragazzi!

Viceversa, se lo chiederai all’inizio del processo di pagamento, le persone potrebbero annoiarsi ed abbandonare l’eCommerce.

Conclusione


In questo articolo abbiamo visto come poter migliorare il processo di pagamento di un eCommerce, con 5+1 tattiche facilmente implementabili. 

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