Ti è mai capitato di chiudere un banner o pop-up pubblicitario senza pensarci?
Hai mai fatto caso a questa abitudine che hai sviluppato di mettere in “ignore list” tutto ciò che è contenuto pubblicitario?
No?
Questo fenomeno si chiama “ad blindness” ed è l’acerrimo nemico di ogni advertiser.
Per porre rimedio a questo fenomeno e migliorare la qualità pubblicitaria oggi parleremo di Native Advertising e, in particolare, di come funziona Outbrain, una delle principali piattaforme di pubblicità nativa.
All’interno dell’articolo faremo un focus sul Native Advertising, su che cos’è Outbrain e come funziona. Il tutto in chiave Full Stack Marketing.
Se sei qui per la prima volta, questo è il 1° sito in Italia sul Full Stack Marketing. Condividiamo idee, esperienze e fonti per costruire le tue competenze comb-shaped e prosperare nel disordine del mondo attuale.
Ready?
Go!

Il Native Advertising utilizza annunci a pagamento con un’integrazione immersiva nel media in cui appaiono.
Troppo supercazzolosa come definizione?
Hai ragione, semplifico 🙂
Hai presente quando finisci di leggere l’articolo di un blog e trovi gli articoli correlati? Benissimo, uno di quegli articoli correlati potrebbe essere un annuncio pubblicato tramite il Native Advertising.
In particolare, gli annunci di native advertising puoi trovarli nei feed dei social media o alla fine di una pagina web (blog, magazine, siti generici) in cui vengono suggeriti come contenuti per continuare la lettura.
Sta proprio qui la peculiarità degli annunci di native advertising: non sembrano annunci pubblicitari. A differenza dei classici annunci effettuati con pubblicità display, che hanno tutto l’aspetto e l’intento di volerti vendere tutto e subito.
Ti servono i giusti consigli per diventare un Full Stack Marketer?
Con il native, invece, puoi continuare a scoprire in modo meno intrusivo altri contenuti attinenti all’argomento di cui stavi leggendo.
Converrai con me che è molto più semplice che un “annuncio” di questo tipo venga cliccato, se ben contestualizzato all’interno del media in cui si trova.
Ma come fare per pubblicare questi annunci?
A differenza di Facebook e Google che sono essi stessi un media e che gestiscono le loro inserzioni tramite piattaforme autonome, per il Native Advertising funziona diversamente.
Sono presenti delle piattaforme specializzate in questo formato (attenzione alla parola formato che nel native la fa da padrona) che ti consentono di investire in advertising.
Una delle principali (se non la principale) è Outbrain.
Cos’è Outbrain?
Vediamolo subito!
Cos’è Outbrain

Outbrain è un amplificatore di contenuti.
Che significa?
L’aumento esponenziale dei canali di informazione ha creato una distruzione della soglia di attenzione delle persone.
Quando navighiamo, siamo come dei bambini al parco giochi che saltellano da una giostra all’altra.
Questo fenomeno fa sì che soltanto brand in grado di creare contenuti di qualità siano in grado di catturare la nostra attenzione.
Outbrain altro non è che la piattaforma che permette ai tuoi contenuti di qualità di essere amplificati, grazie a dei posizionamenti (luoghi digitali in cui appaiono gli annunci) integrati con i media partner.
I media partner sono tutti quei siti, social, app che stringono collaborazioni con Outbrain e riservano una porzione del loro spazio web agli annunci native.
Qualche altro dato su Outbrain che può essere utile:
Outbrain nasce nel 2006 (in Italia è attiva dal 2021). Il suo network di media partner consta di più di 100.000 siti nel mondo, raggiungendo così più di mezzo miliardo di persone ogni mese, con circa 200 miliardi di contenuti raccomandati.
Un ultimo “tip”: Outbrain ha una newsletter molto interessante a cui ti consiglio di iscriverti da qui!
Approfondiamo adesso il funzionamento tecnico di Outbrain.
Come funziona Outbrain

Andiamo subito all’interno della piattaforma Outbrain per comprendere come funziona.
Prima di tutto, bisogna scegliere la campagna più adatta al nostro obiettivo strategico.
Ciò significa ragionare, tradurre i nostri obiettivi di marketing e commerciali in obiettivi algoritmici.
All’interno di Outbrain non troverai l’obiettivo “aumenta il fatturato del 10%”. Dovrai quindi esser bravo (e so che lo sarai) nel fare questa operazione.
Scegli il tuo obiettivo algoritmico

Le campagne che puoi scegliere sono principalmente 4: awareness, traffico, installazione di app e conversione.
La campagna di Awareness consente al tuo brand di essere conosciuto, lo diffonde. Andrà quindi a ricercare tutte le persone che sono più inclini a scoprire un nuovo brand.
Ad esempio: se hai un blog sul full stack marketing (esempio troppo autoreferenziale? sorry :)), Outbrain mostrerà le a a coloro che sono interessati a scoprire questo tema.
La campagna di Traffico, al contrario, mostrerà le inserzioni a coloro che sono più propensi a cliccare sulla pubblicità nativa.
La campagna installazione di un App, con la stessa logica, porterà traffico qualificato, ossia coloro che vorrebbero installare l’applicazione che proponi.
In ultimo la campagna Conversione, dove per conversione intendiamo una qualsiasi azione che vogliamo far compiere alle persone che visualizzazione le pubblicità native.
Le possibili azioni potrebbero essere: compila il form, aggiungi al carrello, inizia l’acquisto, acquista, etc.
Dopo la scelta dell’obiettivo algoritmico, passiamo al formato di creatività.
Scegli il formato delle creatività

Possiamo scegliere tra 4 formati.
Il formato standard, la clip, il carosello o l’instant.
Il formato standard altro non è che una semplice immagine, con titolo e descrizione sotto di essa che servono ad approfondire il tema dell’inserzione.
La clip è un mini-video che possiamo inserire nelle nostre ads.
Il carosello è un formato che consente di scorrere tra più foto (e più titoli e descrizioni).
L’instant smartad, invece è simile al formato standard ma garantisce un’esperienza più immersiva nel contenuto.
Scegliere Placement, Budget e Scheduling

Per placement si intende il device, dove puoi scegliere tra Smartphone, Tablet e Desktop.

Ancora, dopo il placement, siamo chiamati a scegliere il budget.
Possiamo decidere se sarà un budget giornaliero o totale e, inoltre, possiamo decidere quando investire per ogni singolo click (sotto la voce Cost per Click).

Proseguendo, Outbrain ci chiederà di scegliere lo Schedule della campagna, ossia la programmazione.
Dovrà essere una campagna con una data di fine o vogliamo erogare advertising online in modo continuativo?
Scegliere il Target

Aspetto fondamentale è scegliere in modo corretto i criteri di targeting.
Possiamo inserire il luogo (location), i segmenti, gli interessi per una certa categoria (es. auto) e le pagine o siti appartenenti ad una determinata categoria.
Creare un inserzione

Infine, non ci resta che creare la nostra inserzione, inserendo il testo (copy) e la nostra creatività (immagine o video).
Come vedi dall’immagine di esempio, sulla sinistra avrai i campi da compilare, mentre sulla destra un’anteprima in tempo reale della tua pubblicità nativa.
Come si integra nell’approccio Full Stack Marketing
Padroneggiare le fonti di traffico a pagamento è diventato oggi indispensabile per un marketer che si rispetti.
Fondamentale, per un Full Stack Marketer che vuole emergere nel contesto caotico in cui ci troviamo.
La maggior parte dei professionisti che si dedicano all’advertising hanno competenze sulle fonti di traffico più diffuse (almeno in Italia) come Google e Facebook.
Conoscere le logiche nel Native Advertising e sapere come funziona Outbrain ti consentirà di portare risultati, valore e nuove competenze pensando “out of the box”.
Conclusioni
All’interno di questo articolo abbiamo visto cos’è il Native Advertising e perchè è importante per combattere l’ad blindness.
Abbiamo poi analizzato Oubrain, una delle principali piattaforme pubblicitarie per la pubblicità nativa. In particolare, abbiamo visto cos’è Outbrain e come funziona.
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