Full Stack Marketing: cos’è e perché è il futuro del digital marketing

Full Stack Marketing: cos'è e perché è il futuro del digital marketing
Samuele Cottone

Samuele Cottone

Ho lavorato in multinazionali, startup e PMI, gestendo team composti da decine di persone con un unico obiettivo: portare crescita sostenibile. Diverse esperienze e settori mi hanno permesso di acquisire un approccio specialistico e al contempo una visione olistica. Mi hanno permesso di diventare un Full Stack Marketer (a tempo pieno).
Samuele Cottone

Samuele Cottone

Ho lavorato in multinazionali, startup e PMI, gestendo team composti da decine di persone con un unico obiettivo: portare crescita sostenibile. Diverse esperienze e settori mi hanno permesso di acquisire un approccio specialistico e al contempo una visione olistica. Mi hanno permesso di diventare un Full Stack Marketer (a tempo pieno).

Se lavori nel mondo del digital marketing o sei un semplice appassionato, avrai notato come il termine “full stack marketing” sia sempre più presente quando si parla in generale di digital marketing.

Se ancora non ne hai sentito parlare è solo perché in Italia siamo un pelino indietro su questa tematica (come su quasi tutto riguardo il marketing).

Siamo qui proprio per scoprire tutto ciò che è importante.

Full Stack Marketing: cos’è e perchè è il futuro del digital.

Approfondiremo in cosa si differenzia dal Growth Haking e perché sta diventando così importante sul mercato.

Se sei qui per la prima volta, questo è il 1° sito in Italia sul Full Stack Marketing. Condividiamo idee, esperienze e fonti per costruire le tue competenze comb-shaped e prosperare nel disordine del mondo attuale.  

 Full stack marketing: il significato

L’espressione “Full Stack Marketing” è molto difficile da rendere in italiano traducendola in maniera letterale. Il termine utilizzato nel marketing è preso in prestito dal mondo degli sviluppatori, dove un full stack developer è un professionista che potremmo definire “a tutto tondo”: in grado di lavorare in molti campi dello sviluppo, dai back-end alle integrazioni, dall’UX all’HTML. Copre, appunto, tutto lo “stack” di sviluppo. 

Ovviamente (a meno che non si stia parlando di una creatura fantascientifica mezzo uomo-mezzo robot) è letteralmente impossibile che un full stack developer conosca tutti i linguaggi di programmazione alla perfezione. Normalmente ci si accontenta di un mix di competenze che vanno dalla configurazione di un server per l’hosting di un’applicazione web, al data modeling, passando per la padronanza del MVC e progettazione della logica di funzionamento software e all’interfaccia utente.

Ti servono i giusti consigli per diventare un Full Stack Marketer?

Ok, forse “accontentarsi” non è la parola giusta…

Diciamo più semplicemente che “Full Stack” sta per “competenze variegate in più aree”.

Sebbene la figura del full stack developer sia ormai quasi sdoganata anche in Italia, lo stesso non si può dire per il full stack marketer.

Il termine “Full Stack Marketing” deriva proprio da qui e scopriremo che da un punto di vista teorico e terminologico ha molto a che fare con il Full Stack Developing.

 

Full Stack Marketing: cos’è

Il Full Stack Marketing permette di abbracciare più ambiti del digital marketing. E’ un mix di competenze messe insieme come fossero un puzzle, in cui le skills possono essere tra le più disparate.

Attenzione però: qui non stiamo parlando solo ed esclusivamente di competenze.

Il Full Stack Marketing si riferisce sì a skills, ma anche ad approcci, strategie e mindset che alcuni esperti di marketing sono capaci di applicare grazie al loro bagaglio di conoscenze in più ambiti.

Può sembrare anti-intuitivo: se mi dico “esperto” di ogni ambito, potrei non esserlo in nessuno. Ma in realtà raramente un full stack marketer sarà specializzato in senso stretto in un settore, preferendo approfondire determinate aree del marketing e conoscerne altre tanto quanto gli sarà sufficiente a gestirle.

Quando parliamo di Full Stack Marketing, quindi, possiamo dire che si tratta dell’unione di più competenze in varie aree del digital marketing, utilizzate per elaborare strategie volte alla crescita dell’azienda di cui si occupa.

Quindi parliamo solo di mix di competenze e mindset vocato alla crescita?

Non solo!

Ci arriviamo tra un attimo… 

Full Stack Marketing: é davvero una professione all-in-one?

Un full stack marketer è un professionista del marketing dotato sia di competenze trasversali che verticali e può gestire un range ampio di discipline legate al marketing.

A differenza dei marketer “tradizionali” è multi-skillato, sceglie di non concentrarsi su un singolo aspetto per avere una visione di insieme e utilizzare quelle competenze per creare un iniziale flusso di crescita con risorse limitate.

Non può essere uno specialista in tutti i settori (es. advertising, social media, copywriting, seo), ma ne conosce le basi e sa come queste competenze si integrano le une con le altre, in una più ampia strategia di marketing. 

E’ chiaro che nessun full stack marketer è in grado di fare tutto, ma è naturalmente predisposto alla flessibilità: passa da una skill all’altra in modo molto fluido ed è in grado di portare risultati laddove ci sono poche risorse da investire.

Ecco perché il suo ambiente naturale sono start up e piccole aziende, dove velocità e flessibilità fanno da padrone.

Da non sottovalutare l’impatto positivo della figura del Full Stack Marketer in team di grande aziende, laddove però c’è una filosofia adeguata: velocità e multidisciplinarietà.

Un full stack marketer bravo è capace di portare avanti progetti con risultati rapidi e attuare strategie di crescita efficaci in qualsiasi ambito.
Se vuoi conoscere le competenze di un full stack marketer, ho scritto un articolo qui.

Tutto rose e fiori quindi? Prendiamo un full stack marketer in azienda e abbiamo risolto tutti i nostri problemi? 

L’errore principale delle aziende è quello di credere che un full stack marketer possa avere competenze approfondite in ogni ambito del digital marketing.

Capisci benissimo che questa è una follia (sempre a meno che non sia l’androide di cui sopra!). 

Eppure, pur non essendo esperti in ogni campo che trattano, i full stack marketers possono portare risultati impressionanti.

Come?

Ci viene in soccorso Legge di Pareto del 20/80 (molto citata in ambito marketing peraltro): se riesci a trovare e imparare quel 20% “che conta”, otterrai l’80% dei risultati. 

Lo “stack” di competenze di un full stack marketer è basato su questo principio, includendo skills operative, strategiche e di mindset (come il growth hacking e l’approccio di lean startup).

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Con questo non vogliamo dire che gli specialisti non servono, anzi. Servono tantissimo. Ma normalmente hanno costi non sostenibili per start up e piccole aziende, per una singola competenza.

Ecco perché il Full Stack Marketing è il futuro e arriverà presto anche in Italia: permette di occuparsi di crescita aziendale e marketing avendo una larga visione di insieme. 

 

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Growth Hacking e Full Stack Marketing: perché non sono la stessa cosa

Per definizione il Growth Hacking è: “quell’insieme di strategie di crescita che portano il più velocemente possibile un’impresa ad acquisire un maggior numero di utenti/potenziali clienti.”

Coniata dal sig. Sean Ellis (spesso citato come il padre del growth hacking) nell’ormai lontano 2010 in tempi non sospetti.

All’epoca il growth hacker appariva come una figura all-in-one, adatto prettamente in ambienti di start up. E dopotutto fu coniato da Sean proprio nella ricerca di una figura professionale che potesse occuparsi di crescita di una start up.

Qualcuno definisce il Full Stack Marketing come un evoluzione del Growth Hacking, forse non del tutto a torto.

Un Growth Hacker oggi si occupa soprattutto di crescita, attraverso una serie di competenze e strumenti:

  • CRO

  • Competenze analitiche;

  • Business Development;

  • SEO (search engine optimization);

  • SEA (search engine advertising);

  • DEM (direct email marketing);

  • Affiliate Marketing;

  • Content Marketing

Le due figure hanno in comune la molteplicità di competenze e bagaglio di skills del tutto simili.

Ma dove sta, allora, la differenze?

In genere quando si parla di growth hacking si fa riferimento al T-shaped marketer.

Il Full Stack Marketer é un comb-shaped (a pettine) marketer e il growth hacking é solo una delle competenze da conoscere (una di quelle trasversali).

I due ruoli peraltro sono simili per certi aspetti. Ma il full-stack marketer ha una visione e degli obiettivi più ampi (e a lungo termine) che la sola crescita.

Per questo l’approccio differisce. Più sperimentale quello del GH, più strategico quello del FSM.

 

Perchè il full stack marketing è il futuro 

Come abbiamo visto qualche riga più in su, l’approccio full stack marketing sarà, secondo la mia opinione, il futuro del marketing (e del digital in generale).

Questo perché avere professionisti competenti in una sola area (gli specialisti verticali) seppur utile, è molto impegnativo dal punto di vista economico e spesso può renderci miopi sulla visione d’insieme.

Il Full Stack Marketing, invece, si fonda sull’approccio olistico al marketing, senza le limitazioni delle singole specializzazioni. 

Ulteriore aspetto che lo rende un trend di forte impatto per il futuro è che guarda alla crescita in modo sostenibile. 

Non alla crescita a tutti i costi, come alcuni professionisti di quest’ambito cercano di fare, ma a una crescita sostenibile nel tempo e per le persone.

E questo è possibile solo grazie alla visione d’insieme e di lungo periodo, in sfavore di una visione opportunistica di breve termine. 

Per tutte queste motivazioni, il Full Stack Marketing potrebbe essere uno dei principali asset aziendali del futuro, portando nuove occasioni di crescita e scalabilità alle aziende.

 

Conclusioni

 

Il Full Stack Marketing è un approccio olistico al marketing, con una visione di lungo periodo che punta alla crescita sostenibile (e non a quella a tutti i costi).

Grazie al mix di competenze comb-shaped, il full stack marketer garantisce concretezza sul piano operativo e visione d’insieme su quello strategico, ritagliandosi un ruolo di rilievo in startup, PMI e grandi aziende, oppure lavorando come freelance.

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